TUTTI A TAVOLA CON "RICETTE DA FIABA"

Sab 10/12/2016

La fiaba è una porta aperta sul mondo ancestrale dal quale proveniamo che, per quanto relegato in un cono d'ombra dalla moderna cultura razionalistica, ancora agisce dentro di noi nelle forme dell'irrazionale, del simbolo e del magico: per questo suo essere soglia che introduce alle regioni più segrete e profonde del nostro animo, la fiaba si offre ancora oggi ai bambini come luogo attraverso cui conoscere se stessi, incontrare e sconfiggere le proprie paure, grazie all'aiuto di un folletto, di un oggetto o di una parola magici e, spesso, anche grazie ad un alimento fatato. Uno dei dispositivi simbolici di maggiore potenza messo in atto nelle fiabe è proprio il  cibo: l'eroe si perde nel fondo cupo e selvaggio di una foresta, 'accessorio costante della strega', come osserva Propp, e qui, in un luogo che marca la soglia tra vivi e morti, immancabilmente si imbatte in una capanna, al cui interno gli viene offerto del cibo. La capanna stessa appare, in alcune fiabe russe, ridotta a questa unica funzione alimentare: 'puntellata su una torta', 'coperta da una grande frittella', rifugio-alimento che nelle fiabe per i bambini dell'Occidente corrisponde alla casetta di pan pepato. 

Quante volte da bambini, sentendoci leggere una fiaba, avremmo voluto assaggiare un pezzetto della casa di Hänsel e Gretel o trovarci seduti al banchetto del principe o al fianco di Pinocchio per fare esperienza di quei sapori e di quei profumi che le parole riuscivano potentemente ad evocare? Seguendo questa suggestione, nasce un libro molto interessante e originale, Ricette da fiaba, scritto a quattro mani da Elissa Piccinini e Camillo Bacchini, con illustrazioni di Francesca Rossetti, per Elliot edizioni.

Libro da regalarsi e da regalare a chi volesse immergersi nel mondo culinario dischiuso dalle antiche fiabe popolari, andando alla scoperta, attraverso un viaggio che coinvolga tutti i sensi, del pane di Pollicino o del pasticcio di maccheroni del Re nel paniere, assaporando poi la trippa alla parmigiana o le triglie al pomodoro dell'osteria del Gambero Rosso di Pinocchio, per farsi quindi irretire da dolci stregati come le frittelle di zio Lupo, il budino di semolino di Vassilissa o la torta paradisiaca di Pelle d'Asino.

Nel volume sono presentate numerose ricette, ispirate ai piatti presenti, talvolta solo attraverso un accenno,  nelle più antiche fiabe popolari di diverse tradizioni,  divise, come in ogni buon ricettario, per categorie, secondo l'ordine di un banchetto al quale siamo chiamati a partecipare: pane da fiaba, primi magici, carni fatate, pesci meravigliosi, il tutto condito da salse favolose, accompagnato da verdure e legumi incantati, per concludere, dulcis in fundo, con dolci stregati.

Il libro, che si offre come strumento per condividere momenti gioiosi e giocosi in cucina con i propri figli - rintracciando e leggendo, magari, prima la favola in cui si fa riferimento alla ricetta, per poi passare all'azione, mettendosi ai fornelli - nasce da un lavoro di sapiente ricerca filologica volta a ricostruire le ricette in accordo con le loro origini, sia temporali che geografiche, scandagliando  antichi ricettari, tradizioni locali e popolari.
Inoltre, in apertura delle diverse sezioni, gli autori presentano una breve ma ricca introduzione saggistica, che, in accordo con il tema dell'assaggio, offre interessanti spunti per indagare i significati che il cibo assume nelle diverse tradizioni popolari, da Lo cunto de li cunti di  Basile fino alle favole russe e alle Fiabe italiane di Calvino, passando per i testi dei fratelli Grimm, alla ricerca dell'origine di simboli, immagini e valori veicolati dal cibo.

E dal momento che, come osserva Elissa Piccinini, citando Calvino,  le fiabe nascono e si sviluppano nel lento ruminio delle coscienze contadine, allo stesso modo anche le ricette che vi compaiono devono essere intese come qualcosa di vivo, in continua trasformazione, spunti dai quali partire per reinventare gusti e sapori secondo le proprie personali storie e esperienze familiari: per questo gli autori hanno voluto che ogni ricetta fosse accompagnata da una pagina sulla quale il lettore-cuoco, chiamato a diventare in qualche modo co-autore, possa annotare le proprie varianti, dosi e sostituzioni, sperimentando e ridando vita a sapori semplici e antichi.

Ricette da fiaba, come un banchetto equilibrato, presenta, armonizzando serietà e leggerezza, spunti di riflessione capaci di collegarci ad alcuni nuclei forti del nostro immaginario e della tradizione popolare così come occasioni per sperimentare, mettendo le mani in pasta - anche attraverso varianti e un pizzico di inventiva personale - le ricette dei piatti che da bambini abbiamo potuto solo immaginare.

 

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