IL SENSO DELLE STORIE

Sab 12/11/2016

Elisa Frascà racconta a Family Magazine “Alice nelle figure”, il laboratorio che terrà a Parma i prossimi 22 e 29 novembre. Invitando nel mondo di una poetica teatrale che parte dai sensi per arrivare alla creatività.  

Cerco di mettermi in contatto - spiega -  con il bambino che è dentro di noi, sia lavorando con i piccoli che con gli adulti. Il fulcro, in entrambi i casi, sono le storie. Credo che raccontare o ascoltare una narrazione, anche attraverso il gioco, nel significato più ampio del termine,  sia quello che dà corpo alla nostra quotidianità.

Da anni Elisa Frascà, autrice, regista, attrice, porta avanti un percorso di ricerca nell’ambito del teatro sensoriale, di cui è maestro il regista ed antropologo colombiano Enrique Vargas, con l’obiettivo di coinvolgere a tal punto lo spettatore da farlo diventare parte dell’azione scenica, non più semplicemente vista e subita, ma vissuta con la capacità, non così scontata e banale, di affidarsi, sentirsi, aprirsi all’esterno: in questa tensione si compie il viaggio alla scoperta del vivere.

Si parte dall’idea  - continua la regista  - che una storia non si racconti solo con le parole e i gesti, ma attraverso tutte le forme di comunicazione sensoriale: con gli odori, il silenzio, il buio. Questo cerco di fare nei laboratori, negli spettacoli, nella formazione, anche per insegnanti. Desidero far passare una consapevolezza che poi, attraverso la tecnica, diventi strumento teatrale.  In realtà noi siamo dentro tutte le storie. Portata all’estremo, resa comica, parossistica, drammatica, è sempre la nostra storia che raccontiamo, per dare tangibilità al nostro esistere, altrimenti così impercettibile. La profondità va sempre ricercata attraverso la leggerezza, intesa alla Calvino, non come superficialità. Mi viene in mente Il velo dell’apollineo, di Nietzche: tra noi e il caos è il velo del gioco, per me alla base di tutte le attività.

Viene spontaneo pensare che, su queste basi, sia più semplice lavorare con i bambini.

Certo. Se faccio sentire ad un bambino di quattro anni odori in sequenza lui li riconosce. Già un ragazzo di quindici anni no. Non perché sia un senso che fisiologicamente perdiamo, ma culturalmente.  La vista è il senso principe. Anche nelle nostra culture religiose il bene sta in alto. Il senso più basso è il tatto. Se tocchi qualcuno per strada ti viene da scusarti. Se guardi no. C’è un lavoro molto più intenso da fare con adulti e ragazzi.  Da bambini  è tutto intuitivo. Se ci riflettiamo, con i neonati comunichiamo con il tatto.

Elisa Frascà ha da poco debuttato con  lo spettacolo “Dove arde il tuo silenzio”, suggestioni della vita di Tina Modotti, a cura della Compagnia Teatro Tocco (di nuovo in scena il 26 novembre a Sorbolo) . A gennaio inizierà un laboratorio di teatro sensoriale per bambini dai cinque agli undici anni presso lo Spazio Famiglia (via San Leonardo 47).

“Alice nelle figure,” due giorni di lettura e laboratorio creativo dedicati all'eroina di Gianni Rodari, attende piccoli partecipanti, dai tre agli otto anni, presso la libreria Mondolibri di Parma,  b.go Regale 1 (dalle ore 17.15 alle 18,15). L’appuntamento del 22 novembre sarà dedicato alla lettura, alla narrazione sensoriale,  il secondo, del 29, al laboratorio in cui i bambini saranno chiamati a creare, utilizzando gli strumenti sensoriali.  Iscrizioni aperte (in numero massimo di quindici)  fino al 19: Libreria Mondolibri:http://negozio.parma1@mondolibri.it, tel.0521 236884.  

  • Attualità
  • Parma magazine
  • Bambini