Edizioni Piuma, la casa editrice per cui “Leggere è un’avventura a colori”

Sab 02/11/2019

Di Francesca Ghezzani

 

 

Edizioni Piuma è una casa editrice piccola e indipendente, vuole essere una realtà imprenditoriale 4.0 perché ibrida nei suoi contenuti e pubblica libri illustrati e app-story per giovani lettori. Abbiamo intervistato l’editrice Francesca Di Martino, che ci racconta la linea editoriale e le ambizioni per il futuro.

 

La prima è una domanda di rito: come e quando nasce?

Non appena ascolto questa domanda penso a diversi modi con cui rispondere. Per me, Edizioni Piuma è come una Fenice, l’uccello mitologico che rinasce dalle sue ceneri. In un certo senso, le piume della casa editrice si sono bruciate per prendere vita una seconda volta. Mi spiego meglio... Anni fa, insieme ad un’altra mamma e socia, mi sono avventurata nell’immaginare libri per bambini che avessero contenuti ricchi e interessanti per stimolare i genitori. Una specie di arrembaggio al self publishing, con il tempo ho capito che il mio percorso doveva prendere una nuova piega. E così è stato.

All’inizio del 2019 la vecchia casa editrice ha ceduto il passo a una nuova realtà. Da sola ho deciso di rinnovare il brand secondo una visione più matura e consapevole, per affrontare in modo più professionale il mondo dell’editoria.

Per ripartire mi sono chiesta che tipo di editore volevo essere. Prima di tutto ho deciso di dare spazio a dei valori, come ad esempio il rispetto del lavoro degli autori e la ricerca di contenuti da proporre al giovane pubblico. Sono ancora molto piccola e sto seminando per far crescere idee e storie. In sostanza è stato un anno molto delicato, perché ho lavorato pazientemente da una parte per non buttare via il passato, dall’altra per costruire le basi migliori della nuova casa editrice. Ecco perché ho scelto di non cambiare il nome, lavorando molto invece sulla comunicazione e diffusione del lavoro stesso. Ritengo che un editore debba avere una visione di continuo cambiamento ed essere sempre capace di adeguarsi ad esso. Il claim che ho adottato è stato: “Leggere è un’avventura a colori”, e proprio attraverso il cambio continuo del colore del logo ho cercato di raccontare quasi in diretta tutte le fasi di vita della casa editrice.

I colori comunicano anche diversità e ricchezza, qualità che ricerco e spero di far emergere nei libri che pubblicherò in futuro.

 

Il mercato editoriale è cambiato, il target dei vostri lettori oggi è alle prese più con la tecnologia che con le pagine di carta… di quale tipo di esperienza di lettura vi fate portavoce?

Mai come adesso il mercato editoriale è ricco di contraddizioni e cambiamenti, che possono essere anche positivi. Le nuove tecnologie hanno dato una spallata a un mondo editoriale stantio, che aveva bisogno di rimettersi in gioco. Ultimamente si sono affermati nuovi settori di mercato oltre ai libri di carta, come gli audiolibri e gli e-book che ripropongono una esperienza di lettura non necessariamente nuova. Ascoltare una storia lo si faceva anche ai tempi del mangiadischi!

Oggi i contenuti li leggiamo negli e-reader e nei device. Lo smartphone è un oggetto che racchiude diverse tecnologie precedenti (dalla fotografia, al lettore mp3, al telefono fino al web). La generazione digitale, dai Millennials fino alla generazione Alpha, legge di continuo, solo che non lo fa più esclusivamente con i libri; la situazione è complessa per un editore oggi.

Con Edizioni Piuma abbiamo sviluppato e pubblicato delle app-story per iniziare a sperimentare la lettura attraverso l’interattività, alla ricerca di uno storytelling che tenesse conto di una serie di linee guida per far fruire al meglio una storia (compatibilmente con le nostre risorse). Ad esempio, con il progetto su Pinocchio abbiamo raccontato un classico da diversi punti di vista, utilizzando più media, con un app e un libro. Nel digitale sono stati i 25 animali della storia a raccontare le vicende del burattino, mentre nel cartaceo è stato scritto un dialogo in rima tra la fata e Pinocchio, verità vs bugie. Una storia deve poter rimbalzare da un media all’altro cambiando punto di vista e modo di raccontare.

Il segmento della narrativa per ragazzi è davvero una scommessa. L’impegno che cerchiamo è di dare spunti ai giovani lettori in modo che possano crescere come lettori forti un domani, o almeno questo è il nostro desiderio principale.

 

Che ruolo dai alla lettura nella società odierna? Può forse essere un veicolo per far comunicare adulti e ragazzi?

È una risposta banale se dico che la lettura è davvero fondamentale? Beh, corro il rischio. Se non si legge non si può arrivar ad avere un pensiero e un libero arbitrio nella società moderna. Dal mondo 4.0 all’intelligenza artificiale, le tecnologie messe a nostra disposizione sono impressionanti ed avveniristiche. Però è importante ricordare che quelle stesse tecnologie non dobbiamo usarle in modo passivo, con un’infondata atarassia che ci fa sembrare tutto perfetto e tranquillo. Io credo che bisogna poter scegliere, sempre, e la lettura ha un ruolo determinate in questo. I ragazzi oggi hanno sicuramente una marcia in più, ma anche tante lacune da colmare. La lettura deve poter continuare ad essere un ponte per comunicare, utile per le nuove aggregazioni sociali.

 

Francesca, sei appena tornata da La Fiera internazionale del libro di Francoforte, internazionalmente nota anche con il nome tedesco di Buchmesse. Si tratta della più prestigiosa fiera del libro europea e di una delle maggiori fiere del libro al mondo. Che sensazioni hai provato e quali prospettive di mercato intravedi?

Come una piccola formica ho messo piede alla grande Fiera del libro di Francoforte ed è stato divertentissimo! Un confronto oltralpe pieno di idee e suggerimenti per il mio lavoro. A caldo, ho notato quanta parte dello spazio espositivo fosse dedicata all’editoria per ragazzi. Da anni, infatti, questo settore ha risposto bene alla crisi segnando una crescita costante, tutti dati riscontrabili nelle ricerche dell’AIE, l’Associazione Editori Italiani, che ha sempre svolto un grande lavoro di analisi di dati utilissimo per l’editoria. La cosa buona dopo un’importante crisi e capire dove possono nascere nuovi movimenti e cercare di scommetterci su con altro lavoro.

 

Ci parli della vostra ultima uscita “Le mie Stories” e della sua autrice Benedetta Frezzotti?

“Le mie stories” mi ha colpito fin dalla prima volta che l’autrice Benedetta Frezzotti me ne ha parlato. Eravamo sedute a un bar a bere un caffè con tanto di brioche, così ad un certo punto ha iniziato a parlarmi di un bambino di nome Daniele che aveva un unico sogno: diventare da grande un Instagrammer. Giuro che la brioche mi è andata storta. Ho tirato su le antenne e l’ho lasciata raccontare la storia mentre mi riprendevo con un bicchiere d’acqua. Ho capito che la storia di Benedetta poteva avere un potenziale, perché toccava in modo diverte e delizioso dei temi caldi. L’impatto dei social con dei genitori alle prese con i figli sempre attaccati al cellulare, oppure la necessità di alimentare le proprie passioni senza che un adulto faccia troppo l’adulto e freni gli impulsi creativi. Insomma, nel libro c’è molto da leggere per un bambino, ma anche per un genitore.

Benedetta Frezzotti è una illustratrice e autrice che crea i suoi personaggi piegando, fotografando e colorando la carta al computer. Cioè, è una creativa che usa una tecnica curiosa, unendo passato e presente, e lo fa alla grande! Questo è lo spirito innovativo e intelligente che cerco in un autore.

È un libro che cerca di coinvolgere nella lettura tanto i bambini quanto i genitori?

Oddio mio figlio vuole diventare famoso con i social! Mi sono messa nei panni della mamma del protagonista, che invece di reprimere il desiderio ha trovato l’escamotage per insegnare a scattare belle fotografie, con una vera macchina fotografica, per un social che usa appunto la fotografia come linguaggio principale. Che dire... Chapeau!

Quali sono i progetti per le prossime uscite… ce li puoi svelare?

Sono molto contenta di poter anticipare la prossima uscita all’inizio del nuovo anno, che speriamo ci porti fortuna.

Si tratta di un racconto fantastico scritto da un giovane autore italiano, appena uscito dalla Scuola Holden di Torino, Giovanni Coccia. Il libro parla della storia di Arturo, un bambino di otto anni, così coraggioso da spezzare l’anatema lanciato da un terribile personaggio di nome Ombrellonista, che da tempo ha cancellato i colori dalla città di Arcobaligia.

In cantiere abbiamo una collana dedicata al genere Distopico, pensato per una fascia di età un po’ più piccola rispetto a quella degli Young Adult.

Riconfermiamo l’appuntamento con l’artista palermitano Enzo Venezia che ha già illustrato tre albi per noi. Con le sue illustrazioni ci porterà dentro il mondo meraviglioso di Alice, riproponendo una lettura in chiave avanguardista.

Ma c’è ancora dell’altro che al momento è un po’ prematuro annunciare. Speriamo quindi che le nostre scelte possano interessare la vivacità del pubblico.

Infine, dove vi vedremo presto presenti?

Dopo la fiera del libro di Francoforte, Edizioni Piuma sta muovendo i suoi passi in diverse fiere, piccole e grandi. Sicuramente l’appuntamento più grande sarà quello della prossima Bologna Children’s Book Fair, la prossima primavera, momento topico per l’editoria per ragazzi.