TOPOLINO INCONTRA SIO, STAR DEL FUMETTO

Mar 03/11/2015

Mettersi in coda per incontrare Sio, il nuovo sceneggiatore di  Topolino, già un mito per i ragazzi di ogni età: uno che invece ha raggiunto la fama rompendo le righe, infrangendo le regole, intese come consuetudini,  creando un linguaggio fumettistico inedito e personale. Raggiunta la celebrità con i propri video su YouTube (tra i più recenti L’invenzione dei piedi – Dr. Culocane con Lo Stato Sociale e Il primio giorno di scuola, mentre da quest’anno esce nelle edicole Scottecs Magazine, il suo fumetto del debutto, avvenuto oltre dieci anni fa), al Lucca Comix 2015 era la star, richiamando centinaia di visitatori, soprattutto giovanissimi, accorsi per lui e per la redazione di Topolino.

Imbarazzato, intimidito, a suo dire. Sempre però al centro dell’attenzione, Sio, nonostante al fianco di “matite” storiche del fumetto più amato: Tito Faraci, Silvia Ziche, Corrado Mastrantuono, Stefano Intini. Il direttore della rivista, Valentina De Poli, lo ha presentato come espressione di un desiderio di rinnovamento, annunciando addirittura una rubrica da lui creata. Intanto i disegnatori sono alle prese con i suoi storyboard, la tecnica di sceneggiatura a vignette, da tradurre in storie popolate dai personaggi Disney con le adeguate caratteristiche grafiche. Ebbene sì, idolo dei teen agers con i suoi fumetti, Sio disegna malissimo: nonostante i “nani gessetti” tratteggiati di suo pugno piacciano e divertano anche per lo stile originalissimo, perché diventino Paperino, Topolino, Pippo (“il mio preferito perché non sapremo mai quanti parenti ha” sostiene) c’è bisogno di farli passare dalle mani di chi li sa far vivere davvero.

Silvia Ziche non ha nascosto la difficoltà di rendere la freschezza e la semplicità dei protagonisti, pur “trovando le storie di Sio molto divertenti ed in grado di allargare le potenzialità dei personaggi Disney”. Corrado Mastrantuono, che ha vergato la prima storia di Topolino sceneggiata da Sio, L’insegumento a incastro, una rocambolesca ed insolita avventura che coinvolge Topolino facendolo somigliare più a Paperino, ha detto: “nutro un odio viscerale per le sceneggiature disegnate, perché troppo condizionanti per me: preferisco la parola scritta; non riuscivo ad immaginarle con lo spessore dei personaggi disneyani”. Intini è ora alle prese con Zio Paperone e la monetona nel paese dei Talpuri, mentre la Ziche ha già pubblicato, sul Topolino n.3127, Zio Paperone e non mi ricordo più come finiva il titolo.

L’iniziativa di chiamare Sio a bordo di Topolino è stata principalmente di Tito Faraci, seguendo il consiglio del figlio sedicenne Giovanni, fan dei suoi video su YouTube, e della stessa Ziche. “Mandavo le vignette ai colleghi e commentavo: sto morendo dal ridere” ricorda Faraci. Entusiasta della sinergia, memore della gioia con lui stesso venne accolto da autori molto importanti e d’esperienza, conclude: “a mia volta sono felice di aprire al nuovo”.

“Qui nella redazione di Topolino - si legge nel Come è andata dello speciale Topolino incontra Sio illustrato da Mastrantuono, in cui si trova, oltre alle tavole definitive, lo storyboard di Sio - siamo sempre felici di incontrare nuovi autori in sintonia con il nostro lavoro”. “Nel caso di Sio – prosegue la prefazione – la sintonia è stata totale. E’ raro trovare chi, come lui, conosca così bene i personaggi disneyani perché li frequenta da sempre, perché ha l’intelligenza di capirli fino in fondo e soprattutto perché li rispetta e li ama…Sio è capace di raccontare avventure di Topi e Paperi potentemente umoristiche e divertenti”.

Sono cresciuto leggendo Topolino, abbonato dall’età di otto anni: è una delle maggiori esperienze della mia vita” dice a sua volta Sio, che racconta di quando, alle superiori (liceo scientifico sperimentale tecnologico, prima della laurea in lingue Orientali presso la vicina, per lui di Verona, Università Ca’ Foscari di Venezia), si autoproduceva un mensile, di cui erano particolarmente efficaci le strisce. “E’ stata una sfida anche cimentarmi con storie lunghe” chiosa. Voce profonda (è stato doppiatore nella serie tv Over the Garden Wall), confessa: “Vorrei saper disegnare meglio. Quando ho scritto queste storie me le immaginavo realizzate da questi artisti che sono per me mostri sacri, come tutti coloro che lavorano per Topolino. E’ un grandissimo onore quest’incarico. Per fortuna quando Faraci mi ha proposto, via Twitter, di scrivere per Topolino, ero seduto: sono stracolmo di gratitudine”.

Viaggiando su YouTube alla ricerca dei suoi fumetti si incontrano, tra gli altri genial-demenziali personaggi: Bippo e Boppo nel bosco della foresta degli alberi (“ehi non era una vera foresta era lo sgabuzzino delle scope di un ristorante”), In cucina con la signora Mariangiongiungiangela (“cuciniamo insieme la pasta al sale con i pomodorini di melanzane”), Recensione magica Iphone S6 e IPADPRO, Splof e Proft e il viaggio in Giappone (dove lui ha vissuto per due anni, insegnando italiano ed inglese): “a Splof piacevano tre cose, andare in biciletta, i legnetti, e scrivere fumetti sulle mutande della persone”.

Sfogliando Topolino, leggiamo il mitico topo rispondere a Pluto, che abbaia due volte come segnale convenzionale per il desiderio di cibo, mentre per uscire ne sarebbe bastato uno: “Ho capito, vuoi doppiamente uscire”. E Paperone replicare a Paperina: “Mi spiace signorina, ma l’ultima volta che ho visto una partita di calcio è stato nel 1982! E poi mi sono accorto che non era una partita, ma un film!”.

Questa (in pillole) la comicità, anche un po' poesia, di Simone Albrigi (giocando con le parole non poteva che essere nato l’otto ottobre millenovecentoottantotto), in arte Sio, entrato nell’Olimpo di Topolino dopo essere stato consacrato star su YouTube. Per conoscerlo meglio il suo sito ufficiale, in cui si definisce fumettista, youtuber e cane magico è:  http://www.sio.im/.

Fotogalley LuccaComix 2015:

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