La dieta che fa bene

Ven 05/07/2019

L’estate finalmente è arrivata e come ogni anno in tv, sulle riviste e sui social si parla di ultime tendenze in fatto di costumi, di forma fisica e soprattutto di diete, causando l’ansia di chi si sente sempre in difetto in ogni situazione; una delle più alla moda e assurde in questo momento, ma che rischia comunque di fare breccia è quella della frutta e champagne, si mangia solo frutta e ogni tanto si beve champagne, con tutti i rischi che ne conseguono per la salute.

 

Qual è la dieta che fa bene?

Quando si parla di dieta si intende di solito astinenza totale o parziale da alcuni cibi con lo scopo di dimagrire, ma è interessante riprendere il significato riportato nel dizionario Treccani: “nell’antica medicina greca con il termine dieta si intendeva il complesso delle norme di vita (alimentazione, attività fisica, riposo) atte a mantenere uno stato di salute”, quindi non si fa riferimento solo all’alimentazione ma ad un insieme di elementi che concorrono al benessere della persona, quindi ad un corretto e sano stile di vita.

In effetti le ricerche attuali dimostrano che per mantenersi in forma e in salute a lungo oltre ad una corretta alimentazione, sono altrettanto importanti il movimento e il riposo.

È ovvio che le diete non vanno demonizzate, in molti casi hanno scopi terapeutici e preventivi, ma è interessante osservare quanto il cibo abbia una valenza personale, sociale e culturale, quindi sia l’adozione di un corretto stile di vita che l’efficacia di un piano terapeutico passano dal significato che assume per ciascuno l’atto del nutrirsi e il cibo.

In effetti, nutrirsi non riguarda solo il corpo ma ha a che fare in maniera profonda con il mondo delle emozioni, ci si nutre di emozioni. Quando le emozioni diventano di difficile gestione come può accadere nel caso dell’ansia, della paura o di frustrazioni succede che si mangia in maniera compulsiva proprio per mettere a tacere questi stati, alimentando un atteggiamento evitante che accresce ancora di più il proprio disagio.

In particolare, questa è una situazione che può verificarsi in situazioni di stress acuto che va ad intaccare le difese immunitarie del nostro organismo.

Quindi, il consiglio è partire dal chiedersi quale relazione instauriamo con il cibo in maniera più consapevole, ascoltandosi, ovvero ascoltando il proprio corpo e i segnali che ci invia, le proprie emozioni e i propri pensieri e cercare di disinserire il “pilota automatico”.

È utile osservare quali sono le situazioni che spingono ad mangiare, a volte in maniera compulsiva, senza avere fame e quali cibi si scelgono.

Un piccolo passo per ridefinire le proprie risorse e “concedersi” la possibilità del cambiamento perché per cambiare non è mai troppo tardi.

 

Stefania Caltieri

 

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