Esame di maturità: come affrontare il colloquio orale

Sab 30/06/2018

Silvia Panella, Stefania Caltieri
 

Proseguono gli esami di maturità. In questi giorni in tutta Italia i maturandi dovranno sostenere la prova orale. I ragazzi dovranno quindi fronteggiare la temuta commissione, in quello che rappresenta ancora uno dei pochissimi rituali di passaggio sopravvissuti nella società dei selfie.

Il rito di passaggio segna il momento in cui si supera una “crisi” che porta da una fase ad un'altra della vita, passando attraverso una profonda ristrutturazione dell’identità; la crisi è fondamentalmente generata dal non appartenere più ad una categoria (l'adolescenza) e non appartenere ancora all'altra (l'età adulta). Tipico dei riti di passaggio è proprio il superamento del limite, il superamento della zona di confine.

Di fatto tali riti non sono del tutto scomparsi, ma assumono spesso un carattere quasi privato. L’esame di maturità è uno di quelli che ha un vero riconoscimento pubblico e a cui è attribuito, anche dai ragazzi, un significato di chiusura di una fase e nuova apertura, con tutte le emozioni implicate.

La maturità rappresenta da sempre la prima grande prova a cui siamo chiamati a rispondere, facendoci sperimentare per la prima volta emozioni nuove come l’ansia, la paura del giudizio e la paura di non farcela, tipiche delle situazioni di esame.

L’esame di maturità ha anche una forte valenza simbolica, rappresenta quel momento di passaggio che obbliga a stare nell’incertezza di quello che sarà il futuro, si sta per entrare in un mondo nuovo e sconosciuto, sia esso l’Università o il mondo del lavoro.

Ma vediamo come poter affrontare l’ansia e lo stress:

Studenti:

  1. Sentirsi in ansia è normale: livelli tollerabili di stress ci permettono di rimanere attivi e reattivi. L’eustress o “stress buono” è la condizione che ci permette di affrontare l’esame sfruttando al massimo le nostre capacità cognitive e attentive. Livelli elevati di stress provocheranno l’effetto contrario, rischiando di bloccarci.

 

  1. Avere paura di sbagliare è normale: ricordiamoci che quella che stiamo affrontando è la prova finale di un intero anno scolastico. Fallire una prova o prendere un voto inferiore alle aspettative non significa essere sbagliati o essere dei falliti. La paura di sbagliare, così come l’ansia, se non si trasformano in panico sono funzionali a dare il meglio di noi.

 

  1. Ricorda: non siamo un voto: l’esame è un qui e ora.

 

Genitori:

  1. Sostenete i vostri figli, incoraggiateli senza amplificare la loro ansia con le vostre paure.

  2. Cercate di trasmettergli che quella che stanno per affrontare è una prova importante ma loro hanno le competenze per superarla: affrontare un esame pensando sia un ostacolo insormontabile porta al panico che non è funzionale ma ci blocca.

  3. Contemplate il fatto che possano sbagliare: dategli la possibilità di valutare le conseguenze delle loro azioni e metteteli nella condizione di assumersi la responsabilità di aver sbagliato.

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