ELSA MORANTE BAMBINA GUARDA IL MONDO DA UNA FAVOLA: INTERVISTA A SANDRA PETRIGNANI

Dom 13/11/2016

In Elsina e il grande segreto (Edizioni Rrose Sélavy), Sandra Petrignani offre ai lettori più giovani una fiaba-ritratto che ha come protagonista Elsa Morante bambina: ostinata, sensibile e generosa, talvolta scontrosa,  amica dei gatti e capace di operare magiche trasposizoni del reale con le parole, bravissima a scuola ma inquieta e arrabiata con i grandi.  Una fiaba delicata e forte che ha ottenuto la targa “Morantiana” del premio “Elsa Morante” destinata a chi contribuisce a tenere viva la memoria dell'opera della grande scrittrice.

La vicenda della piccola Elsa e dei suoi fratelli ruota attorno alla volontà di svelare il grande segreto che segna la sua famiglia, avvolgendola in un'atmosfera enigmatica e visionaria: «Noi Morante siamo bambini speciali, anzi specialissimi. Ci chiamano Morante, ma siamo figli di Ciccio Lo Monaco». Questo racconto, nel quale la scrittura nitida di Sandra Petrignani e le illustrazioni di Gianni De Conno, ricche di pensiero e poesia, danno vita al non tradizionale ménage familiare di casa Morante, può offrirsi, come osserva Valentina Malcotti, come strumento per riflettere su modelli anticonformisti di famiglia.

L'immagine del doppio e dell'origine, di una realtà che non è univoca e non può essere riprodotta da una definizione facile, marchiano l'esperienza del protagonista de L'isola di Arturo, capolavoro della Morante: “Quello che so, riguardo alle origini di mio padre, l'ho conosciuto che ero già grande. Fin da ragazzino avevo udito talvolta la gente dell'isola chiamarlo bastardo; ma questa parola suonava per me come un titolo d'autorità e di prestigio misterioso: quale, per esempio, margravio, o altro titolo simile.” Arturo usa la parola, facendola propria, per dare senso al suo mondo, battezzandolo e, allo stesso modo, Elsa bambina fa ricorso alle parole e alla possibilità che offrono di riplasmare l'esistente, esorcizzando forse il lato d'ombra delle cose.
E di queste sue parole Elsa è gelosa e per questo si rifiuta di recitare in pubblico le sue poesie: come scrive Lorenzoni nella bella introduzione, uno dei temi del racconto è la mancanza di rispetto di tanti adulti verso il talento infantile, talvolta esibito senza tenere conto della sensibilità di chi lo possiede.

 

Il mondo dei grandi, le cui dinamiche restano in parte celate agli occhi dei bambini, assume, di fronte allo sguardo di Elsina, i tratti dell'avventura e della costruzione fantastica al centro della quale sta la figura dello zio Ciccio che è figura doppia, zio di nome ma di fatto padre biologico dei bambini. Una famiglia fatta di una madre, tre figli e due padri: costruzione che negli anni venti del secolo scorso pareva un azzardo, qualcosa di indicibile e che, pure, bisognava tentare di dire.
Elsina è molto brava a scuola ma è un'alunna ribelle, a casa ruba le polpette fatte dalla mamma per regalarle ai gatti, come lei, selvatici. E per il lettore diventa impossibile non affezionarsi a questa bambina scontrosa, appassionata e sensibile.

Sandra Petrignani, che con sguardo limpido ne La scrittrice abita qui, finalista al premio Strega nel 2003,  ha condotto i lettori a scoprire ritratti, stanze, abitudini, caratteri di grandi ed affascinanti narratrici del Novecento, con questo racconto ci porta nell'infanzia della Morante, in quel potente dispositivo entro il quale è scritto ciò che siamo.

 

- Come è nata l'idea di scrivere un racconto ispirato alla figura di Elsa Morante bambina?

"In generale m'interessa molto l'infanzia degli scrittori (in particolari delle scrittrici) che amo. Non certo per psicanalizzarli, ma per trovare la chiave per capirne più profondamente l'opera.

Per Elsina, anche se è una semplice fiaba, è scattato lo stesso interesse. Le asperità del carattere della Morante si spiegano meglio se si conosce quel buio infantile, quella ferita, legata all'incerta paternità."

 

- Elsina scrive poesie fin da bambina, come Elsa Morante, precocissima autrice di filastrocche e poesie: quale è stato il suo rapporto con la scrittura nell'infanzia?

"Mi sono ritrovata nella capacità di Elsa bambina di inventare favole, filastrocche, mondi alternativi. Credo sia una risorsa di molti bambini: un modo per risarcirsi di quello che il mondo reale nega. Prima di tutto il potere sul mondo che li circonda. Nel mondo immaginario che si creano intorno sono onnipotenti, come poi lo saranno nell'universo creativo cui daranno vita come scrittori."

- Gli animali randagi, curati da Elsina, hanno un ruolo importante nel suo libro: risalta la figura di una bambina che sa prendersi cura di chi ha bisogno di lei.

"L'amore per gli animali è un altro aspetto della stessa cosa: si proietta sugli animali domestici, sottoposti alla volontà dei padroni, alla loro generosità o viceversa severità, la propria fragilità e debolezza. Diventare i padroncini degli animali riscatta i bambini dalla loro totale impossibilità di decidere ed è una palestra per controllare e studiare i sentimenti travolgenti che si provano."

 

 - Una famiglia fuori dagli schemi, almeno per quegli anni, ed una bambina sensibile e intelligente che, dalla zona oscura dell'infanzia, trarrà la materia e affinerà lo sguardo per diventare una grande scrittrice: la scrittura come tentativo di salvezza e di comprensione di sé e del mondo?

 "La scrittura in molti casi è terapeutica, un modo di salvarsi la vita. Questo vale nella vita di chi non è dotato di talento, ma scrive per sfogarsi e illudendosi di poter fare qualcosa di grande, come in quella di chi invece saprà affinare i suoi strumenti e creare un'opera in cui tante altre persone potranno riconoscersi e che potrà essere amata.

Vale forse la pena di aggiungere che il successo non serve a guarire quella ferita iniziale, a volte la mitiga, ma nel caso della Morante non ne ha determinato la felicità come, nel caso di Pavese o della Plath o della Woolf non li ha salvati dal suicidio (e del resto anche Morante tentò il suicidio senza riuscirvi negli ultimi anni della sua vita)."

 

Come scrive il maestro Lorenzoni, l'augurio a tutti i bambini e le bambine che leggeranno questo racconto prezioso è quello di appassionarsi così tanto alle stramberie della piccola Elsa, grazie al dono di Sandra Petrignani,  da andare un giorno a cercare le parole di Elsa Morante, per la quale scrivere signficava ricordare. E per gli adulti l'augurio è  quello di poter ritrovare la loro infanzia, e le ferite di quel tempo, in modo da guardare ai ragazzini di oggi con attenzione e rispetto perchè forse il mondo lo sapranno salvare loro.

Titolo: Elsina e il grande segreto
Autore: Sandra Petrignani
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Rrose Sélavy
Pagine: 40
Prezzo: 14,00 €

 

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