ALLENIAMO IL PRESENTE, ALLEVIAMO IL FUTURO: IL SINDACO DI AMATRICE A PARMA

Mar 04/07/2017

 

Il Festival della Parola, organizzato dall'associazione culturale Rinascimento 2.0 con il contributo del Comune ed il patrocinio dell'associazione "Parma, io ci sto!", si è concluso con un incontro il cui filo conduttore è stato il richiamo alla necessità di restituire valore e attendibilità alla parola, soprattutto quando questa implica un impegno preso: Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice,  chiede questo alle istituzioni, di fare ritorno ad un uso leale della parola operando affinché ai discorsi debbano seguire in modo coerente le azioni, in apertura di quello che sarà un dialogo ricco di spunti, moderato dalla giornalista Ilaria Notari, con Luca Ponzi, giornalista RAI e Mario Furlan, fondatore dei City Angels. 

Dopo il sisma che ha distrutto la cittadina laziale di Amatrice il 24 agosto dello scorso anno, ricorda Ilaria Notari, con cinque lapidarie parole, un macigno enorme,  il sindaco ha comunicato il dramma di quanto accaduto, ponendolo sotto gli occhi di tutti: "il paese non esiste più". Ed è da questo 'ground zero', non solo metaforico, che bisogna ripartire per costruire: "viviamo nella società delle immagini. Io penso che invece dovremmo fare ritorno alla forza delle parole" interviene Pirozzi,  "così come alla lealtà della parola data, come ci insegnano i contadini e così come insegna anche lo sport. Quello che ho potuto osservare è che esiste uno scollamento tra chi vive il dramma del sisma e del dopo sisma e chi invece ha il potere di decidere ma appare scollato dalla situazione perché la sua teoria del campo non è la stessa. Pochi giorni fa ho ricordato al premier due occasioni nelle quali prima Renzi e poi Gentiloni si sono impegnati a non dimenticare le aree del centro Italia. Io oltre che sindaco sono allenatore: lo sport insegna soprattutto a essere leali."

Ricordare per non dimenticare, ricordare per pretendere che venga tenuta fede alle promesse fatte e potersi risollevare: "Amatrice, quello che era uno dei borghi più belli d'Italia" prosegue il sindaco, "col 67% di raccolta differenziata, 100 mega di fibra - ed eravamo in gare per dare la connessione gratis alle famiglie - cinema, teatro, biblioteca e il museo civico. La sera del sisma  appena sono uscito da casa sono andato a vedere Porta Carbonara, medievale,  che aveva resistito a tanti sismi ed era stata restaurata nel Settecento: non c'era più." 

Come osserva, intervenendo su questo punto il giornalista Luca Ponzi, "quando mi trovo in luoghi colpiti da una catastrofe, quello che appare evidente è che non si registrano solo perdite materiali ma anche una perdita della propria storia. Quando si lavora in queste circostanze è necessario sapere che stai toccando la carne viva delle persone che hanno perso la propria storia. E' necessario agire con il massimo rispetto."

Chi ha il compito di raccontare circostanze drammatiche, prosegue Luca Ponzi, deve tenere presenti implicazioni di tipo psicologico: serve sensibilità oltre all'uso di un'etica professionale  professionale che non si improvvisa. E' necessario evitare forme di sciacallaggio mediatico e, nello stesso tempo, operare per mantenere alta l'attenzione pubblica.

Attenzione, sensibilità, cuore: sono queste, anche per il sindaco, le parole che segnano il lavoro di un giornalista che intende operare con correttezza: "il giornalista che viene una tantum, invade la privacy delle persone senza nessun rispetto, per poi andarsene il giorno dopo avere ottenuto qualche foto ad effetto, fa danni più della grandine.La differenza, anche in questo caso, la fa il cuore."

Che cosa serve adesso al paese per potersi risollevare e guardare al futuro? Coerentemente con quella attenzione agli aspetti psicologici alla quale si è richiamato, il sindaco di Amatrice non ha dubbi: "quello che è urgente, in questo momento, è che vengano rimosse le macerie: avere davanti agli occhi, ogni giorno, questo simbolo di morte, impedisce una vera ripresa. Serve anche maggiore supporto psicologico per la popolazione colpita: l'ASL non è in grado di seguire tutti e le esigenze di sostegno sono diffuse, soprattutto tra gli anziani."

 
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